venerdì 4 settembre 2015

TOUR DE FRANSSSSSSSSS...


Si è conclusa lo scorso weekend la prima edizione de Le Tour de Iso-France, la trasferta che ha visto una nostra nutrita rappresentanza pedalare sulle più famose salite d'Oltralpe.



Non si fa in tempo a smaltire nemmeno le fatiche del viaggio, complici delle camere d'albergo mignon, dove convivere con armi e bagagli voleva dire giocare praticamente a Tetris per riuscire a muoversi, che già la prima frazione si prospetta faticosa.

Per scaldare gli animi e le gambe, si comincia subito con la spettacolare salita di Montvernier, quei "Lacets" già protagonisti al Tour (quello vero..), un sapiente mix di scenografia mozzafiato e pendenze non indifferenti, in neanche 4km. Basta vedere l'espressione dei nostri eroi..




Classifica dei GPM dominata dal Mai Domo, primo su Montvernier e primo sul successivo Col du Mollard. Ed al termine della pedalabile ma lunghissima ascesa, antipasto all'ultima fatica di giornata, con il suo sguardo sornione già studia la strategia per saziare la sua insaziabile sete di km..



 I primi km dopo la svolta verso la Croix de Fer sono ingannevoli: le pendenze rimangono piacevolissime ed il Gughi si compiace del wattaggio che il proprio strumento indica. Si sale regolari ed in gruppetto. Ma è dopo il paese di Saint-Sorlin-d'Arves che le carte cambiano.. la strada inizia ad inerpicarsi oltre l'8-9% regolare. E Il Professor Rizzi si lancia all'inseguimento del Mai Domo, in fuga solitaria.
Vincitore di tappa sulla Croix de Fer sarà alla fine proprio il Prof, per mezza ruota sul Mai Domo. Anche se vi sono state delle contestazioni.


 Ma ecco che si delinea la prima fase della strategia Maidomica. Il Mai Domo si lancia nella discesa dalla Croix de Fer come non ci fosse un domani, portando seco Ale Bona e Nairo Quintala detto le Betà. A distanza di pochi metri segue Sir Biroli, le cui urla però a ben poco sono servite quando il trio di testa dopo 2km imbocca a sinistra la discesa del Col du Glandon.. dalla parte opposta rispetto a quella da cui si sarebbe dovuto scendere..
Lanciati come caccia verso Bourg d'Oisans invece che verso la Maurienne, il trio è inarrestabile e si mette a battagliare anche con due dilettanti di nazionalità Olandese. I telefoni non prendono, e non resta che, una volta rientrati in hotel, organizzare un recupero in furgone.


Non esiste però Mai Domo che sia in effetti Domo. E mentre il Bona e Le Betà risalgono a bordo, il Cugne senza paura si scala il Glandon e rientra in autonomia al campo base. Quasi 1.000mt in più di dislivello rispetto agli altri, cosa vuoi che sia.



Seconda tappa. La Cima Coppi di tutto il Tour.
Oggi si scala il maestoso Galibier. Maestoso e soprattutto infinito.
Ale Bona e Nairo Le Betà, un po' preoccupati per la fatica extra accumulata così aggratis il giorno prima, tengono comunque botta. Il Bona avrà comunque da che ridire per la scelta della rapportatura della propria bici: quando il 27 non ti basta.


 Il Col du Telegraphe passa abbastanza agevolmente, nonostante il traffico sostenuto, scopriremo poi, a causa di una fiera di fuoristrada in quel di Valloire. Giusto il tempo di una Coca ristoratrice e ci si lancia in discesa verso questa località ai piedi dei quasi 20km di ascesa del Galibier.
Salita mendace, questa. Ingannevole nei primi km che paiono scorrere abbastanza facilmente. Ma poi la storia cambia. Complice probabilmente anche l'aria rarefatta, la fatica si fa sentire eccome.
Il sole non da tregua, complice anche il paesaggio quasi lunare. E l'ultimo km, prima di raggiungere gli oltre 2.600mt di quota del GPM, sono un calvario.
E intanto il Mai Domo, che primeggia sul traguardo odierno, nell'attesa si rifà avanti e indietro il Galibier, accumulando preziosi km e mt di dislivello..


 E mentre il Gughi filma l'arrivo esordendo con "eccoci arrivati sul Gavia..", Ale Bona vince la sfida con ignoto straniero sull'ultimo km, colto quest'ultimo da un tripudio di crampi.
E Le Betà, vince la sfida con l'impulso di segare la bici in due, arrivando anche lui vittorioso in cima.
Sosta rifocillante ad una malga prima di riscendere a valle (con sosta forzata a causa della strada chiusa per un incidente che ha coinvolto una moto), ma non prima che il Rizz abbia scatenato battaglia con un omone di nazionalità francese sulla risalita al Telegraphe. E l'ultimo atto, prima di un birrone veramente veramente ristoratore, il Mai Domo che trena il gruppo controvento nei 20 km di fondovalle che ci separano dall'hotel.



Ultimo giorno ed ultimo atto per la vittoria finale.
Si scala l'Alpe d'Huez. Salita secca, senza trasferimenti interlocutori. Questa volta si scollina e si scende verso Bourg d'Oisans in furgone.
 
Si attacca subito forte. L'Alpe d'Huez parte subito forte, i primi 2km violenti al 10%. Si forma un terzetto in testa composto dal Mai Domo, Sir Biroli e il Prof Rizzi. Il primo a cedere quest'oggi è il Mai Domo. Il Rizz tiene ancora qualche km ma poi cede il passo. E Sir Biroli si invola verso il podio di giornata. Ma anche qui ci sono state delle contestazioni.
La giuria di gara comunque sentenzia: Tappa a Sir Biroli, classifica finale al Mai Domo. Premio della Combattività a Nairo Quintala Le Betà.

 

Finita qui? Assolutamente no!
Perchè non c'è Mai Domo veramente domo.
E mentre tutti rientrano al furgone, questi si avvia per l'ennesima volta su per il Col du Glandon. E sono 29km.
La truppa Iso Sistem, appostata in assistenza sulla cima sorseggiando una Leffe lo vede transitare e scalare, anche, i 2km che lo separano dalla Croix de Fer, il versante percorso in discesa due giorni prima.
E, per concludere, Glandon in discesa sino all'hotel.

Forse questa volta veramente Domo, visto che a cena non ha detto una parola!


Ma infine, la strategia Maidomica si è rivelata!

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