lunedì 10 settembre 2012

IL BOSCO INCANTATO

Dai radiomicrofoni di Radiocorsa, ecco la trascrizione della radiocronaca di Radio-Cortese della scalata di sabato alla Sdruzzinà.

DOPO... facce rilassate e coca cola ristoratrice...
Dopo la partenza, con l’inaspettata presenza di tutta la squadra a dare supporto psicologico, tutto fila tranquillo chiacchierando fino a Rivoli. Dopo il Paese a seguito della discesa, di bisogni fisiologici e del vento il gruppo si frazionava.

Fabio e Mario, trovando anche un “passaggio”, distanziavano Andrea, Barbara, Luca, Max e Michele. Che procedevano “tranquilli” con cambi più o meno regolari e con qualche buco.

Dopo due ore circa, come da programmi, eccoci ai piedi della salita. Una breve sosta alla fontana nel paese di Sdruzzinà ed una telefonata per scoprire che Fabio e Mario erano indietro ad aspettarci avendo noi sbagliato strada …..

Pronti via.
La salita si presenta subito con una bella rampa al 20% Barbara, Andrea e un po’ indietro Michele procedono abbastanza compatti … Dopo la rampa iniziale, grazie ai tanti tornanti che “spianano”, la salita non sembra così cattiva e si procede di buon ritmo. Da 500 metri prima della galleria e del piano posto a metà salita la strada torna ad impennarsi con una certa insistenza e io (Michele) comincio a non vedere più Andrea e Barbara che da buoni scalatori mantengo un ritmo superiore. Per chi, come me, ha diviso la salita in due parti ideali, possiamo dire che la prima parte va via abbastanza bene (la premessa è di essere arrivati ad ALA con le gambe sane).

Finisce il piano ed inizia un bel Bosco, il cartello non promette niente di buono (20%). Quasi a sentirmelo, senza mettere il piede a terra giro la bici e torno indietro sul piano a vedere un bell’agriturismo che mi ha colpito per la posizione. Comunque bando alle ciance penso. Non potrà essere vero che, come sta scritto da chi ha già fatto la salita, ci siano tre Km al 20% senza soste ed invece …. Forse la realtà del BOSCO INCANTATO è anche peggiore. Se si dovesse far la strada mantenendo sempre la destra senza sfruttare tutti i tornanti forse siamo più vicini al 25/30% (almeno questa è l’impressione).
La bici da i segni di essere un cavallo imbizzarrito e tenta di impennarsi, le mani sono alla ricerca spasmodica di trovare un 30 che non c’è ….., la testa pensa a chi ha Rivoli mi diceva di rubare la ruota con il 30 a Michele. Dopo un po’ si cede e il 30 lo si costruisce in casa con qualche zig-zag ….. In questi momenti la testa è tutto per non smontare. Ad un certo punto, dopo circa due chilometri di questo bosco incantato …, vedo spuntare dietro di me “un team Iso Sistem”. Non sapendo che Mario e Fabio sono dietro per partenza ritardata, penso: “LUCA sta andando benissimo mi ha ripreso e viaggia ad un’andatura da super scalatore”. In realtà è Mario che sta salendo da par suo e mi passa in poco tempo.

Ad un certo punto finisce “il bosco” e anche l’incanto, solo qualche rampa ogni tanto a ricordati quello che è stato. A questo punto fanno male anche queste “rampette” …. A Sega, rapito dalla vista di una fontana, vado per fermarmi ed ecco, allo sgancio, il “crampo” che presenta il conto e soprattutto niente acqua. La siccità ha prosciugato anche le fontane. Nessun problema, un minuto e via …. Il passo è lì e si raggiunge velocemente.

Quando arrivo Andrea, Barbara e Mario sono già rilassati, aspettiamo anche gli altri, tra cui un Luca, giustamente, super contento. Ci concediamo una coca e una panino nell’attesa di Max che purtroppo con l’arrampichino sembra non essere riuscito a compiere l’impresa.

Poi, dopo la lunga sosta, la discesa fino a Verona corre velocemente pensando comunque a quell’interminabile bosco incantato… e pensando già alla prossima salita ….

...ma del PRIMA, pare ci sia chi ancora ne porta le conseguenze...
(il testo è stato fedelmente riportato dalla versione originale dell'autore, per cui la Redazione declina ogni responsabilità in merito al contenuto e ad eventuali strafalcioni ortografico-grammaticali. Come "arrampichino", per esempio...)

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