Il Parassita.
Il Parassita, o Claudianus Trenis, tipico delle pianure,
si trova in questo contesto fuori dal proprio normale ambito di operatività. Ecco
perché risparmiare ogni millilitro di sudore è per questo microrganismo importante
per preservarsi al meglio, e far tribolare nuovamente il gruppo con velocità
assurde, una volta tornati a valle. Lo troveremo quindi sovente a ruota,
facendo finta di nulla, come a voler mascherare la propria presenza.
L’Erotomane.
Questo caratteristico esemplare, noto anche come Cortesus
Agilis, tende per indole a mantenere in salita un rapporto troppo vivace.
Ovviamente stiamo parlando di rapporto del cambio e non di (s)cambio di coppia.
Nel tribolare in maniera invereconda per questa agilità
eccessiva, la forza centripeta generata dal movimento di rotazione della
pedivella tende a denudarlo dell’abbigliamento tecnico indossato.
Così facendo, in cima alla salita, lo ritroviamo quindi
con la coscia parzialmente scoperta: il pantalone si alza e la ginocchiera si
abbassa, come se stesse indossando dei collant femminili.
Il Riciclone.
Della serie non si butta via niente, il Lobatum Magnis
recupera in maniera quasi ossessiva tutto ciò che che è a portata di mano. Per questa
sua incontenibile indole, non è raro trovarlo, come in questo episodio,
nutrirsi di alimenti oramai stantii. Vittima questa volta il piatto di S. Lucia
del proprio pargolo, depredato a mesi di distanza di alcuni torroncini, che l’esemplare
sgranocchia avidamente con soddisfazione.
Acerrimo nemico del Parassita, non si è risparmiato più
volte nel corso della salita nell’insultarlo ricordandogli il proprio status di
“ciucciaruota”.
Domenica non d’agosto, che caldo non fa, spalmata invece
su più fronti.
Nel giorno del rientro del Merlo e del Gughi dal loro
ritiro spiritual-ciclistico vicino all’equatore, che affronteremo in una
puntata dedicata, il giorno di festa ha visto un nuovo rientro del Marchesino
Serbelloni Bennati Viendalmare.
In una uscita tipicamente lacustre, il nobile di Borgo
Venezia, secondo le testimonianze, si è nuovamente prodigato per il benessere
del gruppo, aprendo la strada in una giornata particolarmente ventosa, portando
le borracce ai compagni, e distribuendo a piene mani generosi consigli
ciclistici a tutti i presenti.
Dopo mesi di forzata separazione, Il Buffa ha potuto
invece riabbracciare il proprio frighetto. Il mitologico refrigeratore, che vi
ricordiamo l’aveva già aiutato a rientrare a casa da un post XC Running di Monteforte
particolarmente alcolemico guidando lui, sembra con l’intervento di Carramba
che sorpresa, sia rientrato dall’Argentina proprio in concomitanza della
ripresa delle gare di triathlon.
Ai bastioni di S. Spirito in centro, infine, in una inedita
quanto caratteristica cornice il Biro assieme al Gian si è cimentato nell’ultimo
episodio della saga del ciclocross della stagione 2014/2015. La tappa del
circuito CX Singlespeed organizzata da Cicli Pigozzi si snodava in un tracciato
tanto bello quanto tecnico e faticoso.
Meno fortuna per l’atleta lupatotino, al proprio esordio
in questo ambiente, vittima di una foratura dopo appena 10 minuti dall’inizio
della manifestazione.
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