lunedì 16 marzo 2015

TIPI DA COLA

Nell’habitat incontaminato della Cola, salendo da Avesa, lo scorso sabato, coi primi tepori pre primaverili, abbiamo potuto osservare la schiusa di alcune particolari specie. Ma andiamo a vederle assieme..




Il Parassita.
Il Parassita, o Claudianus Trenis, tipico delle pianure, si trova in questo contesto fuori dal proprio normale ambito di operatività. Ecco perché risparmiare ogni millilitro di sudore è per questo microrganismo importante per preservarsi al meglio, e far tribolare nuovamente il gruppo con velocità assurde, una volta tornati a valle. Lo troveremo quindi sovente a ruota, facendo finta di nulla, come a voler mascherare la propria presenza.
 




L’Erotomane.
Questo caratteristico esemplare, noto anche come Cortesus Agilis, tende per indole a mantenere in salita un rapporto troppo vivace. Ovviamente stiamo parlando di rapporto del cambio e non di (s)cambio di coppia.
Nel tribolare in maniera invereconda per questa agilità eccessiva, la forza centripeta generata dal movimento di rotazione della pedivella tende a denudarlo dell’abbigliamento tecnico indossato.
Così facendo, in cima alla salita, lo ritroviamo quindi con la coscia parzialmente scoperta: il pantalone si alza e la ginocchiera si abbassa, come se stesse indossando dei collant femminili.

Il Riciclone.
Della serie non si butta via niente, il Lobatum Magnis recupera in maniera quasi ossessiva tutto ciò che che è a portata di mano. Per questa sua incontenibile indole, non è raro trovarlo, come in questo episodio, nutrirsi di alimenti oramai stantii. Vittima questa volta il piatto di S. Lucia del proprio pargolo, depredato a mesi di distanza di alcuni torroncini, che l’esemplare sgranocchia avidamente con soddisfazione.
Acerrimo nemico del Parassita, non si è risparmiato più volte nel corso della salita nell’insultarlo ricordandogli il proprio status di “ciucciaruota”.
 




Domenica non d’agosto, che caldo non fa, spalmata invece su più fronti.

Nel giorno del rientro del Merlo e del Gughi dal loro ritiro spiritual-ciclistico vicino all’equatore, che affronteremo in una puntata dedicata, il giorno di festa ha visto un nuovo rientro del Marchesino Serbelloni Bennati Viendalmare.
In una uscita tipicamente lacustre, il nobile di Borgo Venezia, secondo le testimonianze, si è nuovamente prodigato per il benessere del gruppo, aprendo la strada in una giornata particolarmente ventosa, portando le borracce ai compagni, e distribuendo a piene mani generosi consigli ciclistici a tutti i presenti.



Dopo mesi di forzata separazione, Il Buffa ha potuto invece riabbracciare il proprio frighetto. Il mitologico refrigeratore, che vi ricordiamo l’aveva già aiutato a rientrare a casa da un post XC Running di Monteforte particolarmente alcolemico guidando lui, sembra con l’intervento di Carramba che sorpresa, sia rientrato dall’Argentina proprio in concomitanza della ripresa delle gare di triathlon.





Ai bastioni di S. Spirito in centro, infine, in una inedita quanto caratteristica cornice il Biro assieme al Gian si è cimentato nell’ultimo episodio della saga del ciclocross della stagione 2014/2015. La tappa del circuito CX Singlespeed organizzata da Cicli Pigozzi si snodava in un tracciato tanto bello quanto tecnico e faticoso.
Meno fortuna per l’atleta lupatotino, al proprio esordio in questo ambiente, vittima di una foratura dopo appena 10 minuti dall’inizio della manifestazione.
 







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