Netta svolta di stile del Noto Professionista Veronese.
Lasciati (almeno sulla carta) i
gradi di Capitano, abbandona la livrea bianco-verde per un più sobrio
completo Assos-nero-bianco-Assos. Molto nero e poco bianco.
Una sobrietà al limite dell'austerità. Quantomeno grafica.
Sobrietà da vero Signore.
Signore con la "S" maiuscola, non tanto per accezione divina, quanto segno di distinta ed elegante nobiltà.
Nobiltà almeno sulla carta..
Il vero Signore, il Nobile, da cosa si distingue?
Anche (e soprattutto) dal poter fare tutto ciò che più gli pare.
E
così è che mentre il volgo alla pausa caffè a Bardolino si limita ad un
banalissimo caffè, con qualche tentativo di emulazione da parte del
Merlino che azzarda un più anglosassone the caldo, il Noto
Professionista Veronese si concede anche la richiesta dell'intervento
della pedicure personale, con tanto di pediluvio con sali del Mar Morto.
Ne risente il Cugne, un po' per invidia e forse un po' per effluvi di varia natura, che comincia ad avere qualche svarione.
Ma Riccardino, che la vede lunga, sa bene che il problema sta altrove..
E
con sguardo sornione, dietro ai suoi nuovissimi e fiammanti occhiali
verde fluo trovati nell'Ovetto Kinder, come nella migliore tradizione
Milka della marmotta che confeziona la cioccolata, recupera lesto della
carta stagnola e confeziona i biscottini del caffè del bar avanzati da
pochi estremisti della linea.
Il
Gruppo si divide. C'è chi rientra a casa e chi, sotto la spinta del mai
domo Cugne, punta a Torri per l'immancabile classico gardesano,
l'ascesa ad Albisano.
Ma il mai domo, alla rotonda del bivio basso, accenna nuovamente qualche segno di cedimento..
E
Riccardino, che la sa lunga e altrettanto lunga l'aveva vista, con
sguardo sornione si avvicina al Cugne, porgendogli il biscottino della
salvezza.. E il Cugne? Accetta e si avventa sul primo.
Ma rifiuta il secondo, perchè già sazio.
Si vocifera, dopo una fugace apparizione della propria nutrizionista, che appollaiatasi sulla sua spalla lo rimproverava..
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