martedì 1 luglio 2014

MARCIALONGA, FRA SOLE E PIOGGIA


Pioverà.. non pioverà..
Sabato pomeriggio voci, impressioni, dicerie, e semplici illazioni si susseguono su quello che ci avrebbe aspettato il giorno dopo.


Acqua, o non acqua..
Cortez, mandato in avanscoperta e da giorni oramai stanziato in valle, ci ha aggiornato continuamente e a tutte le ore sull'evoluzione del meteo, e sui suoi più o meno veritieri giri in bici. Si vocifera anche si sia fatto trainare da una macchina sul Manghen, mentre inviava video messaggi al Marchesino Bennati.
Trovatolo particolarmente trasandato, stanco e con la barba lunga al ritiro pacchi gara, ci dice che secondo lui non pioverà..


Appunto. Pacchi.
Parliamo di pacchi. 
Nel pacco gara di Simon Gesche Lovato, la cui foto omettiamo per mero pudore, questa volta il WD40 non è compreso. Tragedia.
Questo è già il primo presagio di sventura.. Il secondo, una poderosa craniata (prima di una lunga serie) contro il portellone dell'auto, scaricando le bici dall'ammiraglia..
Ma per il momento nulla si poteva ancora immaginare, e non rimaneva che affidarsi alle sapienti mani di uno Shamano, abile ed esperto nella lettura del futuro nella coppa Maron Glaces..






La mattina inizia con una foratura. 
Ancor prima di iniziare il trasferimento verso Predazzo.
Ruota a terra per il Giambo, pochi metri dopo aver tirato fuori la bici dalla rimessa.
Sostituzione camera d'aria al volo, e via che si parte..
Un po' di sole fa capolino fra le nuvole. E speriamo che continui..


La gara, tornata alla sua formula originaria dopo la breve parentesi dello scorso anno, si svolge senza intoppi, con i nuvoloni minacciosi all'orizzonte, ed un vento che a tratti rende ancor più piacevoli le "esili" pendenze del passo Lavazè.. per il resto si conferma, a scapito del dislivello e delle arcigne ascese proposte, una prova sostanzialmente veloce, complici una partenza oltre i 60 orari e gli scorrevolissimi discesoni lungo il percorso..
E rimandiamo alla lettura della classifica per i risultati sportivi del Team.


Una volta tagliato il traguardo e di rientro verso l'hotel, incrociamo all'altezza di Panchià Simon Gesche Lovato, che in testa a un folto gruppetto che si mantiene alla sua ruota, si avvia attraverso gli ultimi km di gara prima dell'arrivo.
Più tardi, ai nostri microfoni, avrà da dichiarare: "..chei fioi de cani.. i m'avesse mai dato un cambio.. a un certo punto ho rallentà, me giro.. e i è lì che i ciacola tra de lori, e i fa no no con la testa.. dopo me son un po' riciapà, ho ricomincià a pedalar, te sè come quando no te te senti più la fadiga, che no te te fermaressi mai.. e i ho persi par strada.."
In pratica, da "un parassita al comando" sul Passo Manghen di qualche settimana fa, a "al comando di parassiti" questa domenica.


Insomma, gara senza intoppi.
Per tutti, o quasi..

Se i partecipanti al percorso corto hanno scampato la pioggia, o comunque per i più attardati l'acqua presa è stata marginale, ben altro discorso è stato per il Giambo.. 
Sul percorso lungo infatti, l'acqua è cominciata a scendere, copiosa, da metà ascesa al passo S. Pellegrino. 
E poi sul Valles, si replica. Per concludere gli ultimi 20 e passa km di discesa sotto una pioggia battente.. e arrivato bagnato fradicio all'hotel, dopo aver portato a termine più che decorosamente la gara!

Un bel weekend, in ottima compagnia. 
E un grosso complimento a tutti!!




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