lunedì 11 marzo 2013

E SE PRIMA NON ANNEGHI IN UN MARE DI FANGO..

..ci pensa poi un muro a fermarti..

Ma partiamo con ordine e non sveliamo i retroscena prima del tempo..

Ieri mattina è andata in scena la première assoluta 
dell'accoppiata B&B in ambito cross country agonistico.

Agonistico rimane comunque una parola grossa..

La giornata è stata infatti difficile sin dalle prime battute
A discapito del bel sole che splendeva su Cavaion, una densa nebbia e un freddo bèco (eccolo di nuovo) ci accolgono una volta discesi a Bardolino
E nella nebbia si devono essere perse pure le nostre iscrizioni,
visto che non risultavamo nella lista dei partenti..

Ma andando avanti a tentoni, tasta qua, tasta là, tocchiamo il tasto giusto
e in accordo con l'organizzatore (grazie Ivan) partiamo comunque, 
con la promessa di fornire tutta la documentazione della già avvenuta iscrizione in settimana
Prendi il chip e il numero, ovviamente si parte dall'ultima griglia. Di meglio non si può fare, ma va bene così. La gamba del resto è quella che è..


Al villaggio di partenza ecco che si presenta il buon Nico Dusi con la sua Olympia Nitro nuova fiammante!! Scambio di saluti, con l'intento di ritrovarsi lungo il percorso.. Il clima alla partenza è rilassato e spensierato
E vediamo sfrecciare sul percorso fettucciato del lungolago i vari "big" Deho, Kerschbaumer, Longo, ecc.. prima di riuscire partire anche noi.

http://www.youtube.com/watch?v=MAaEUEySmtw
(minuto 1:46)

Non abbiamo ancora lasciato l'abitato di Bardolino quand'ecco la piacevole sorpresa di vedere una nutrita delegazione Iso Sistem su strada che è venuta a fare il tifo!!

Già dalle prime battute si cerca di guadagnare qualche posizione, ma senza affanno.. conosciamo il percorso e sappiamo già che gli imbottigliamenti saranno inevitabili.

E così è infatti, sin dalla prima ascesa sul Monte Moscal, dove uno stretto sentiero molto ripido costringe tutti a proseguire a piedi. E dall'alto, fra gli uliveti, il buon Nico ci osserva, con i suoi guanti giallo fluo, come voler a dirigere il traffico.

Idem con patate in discesa..
Siamo in tanti, veramente tanti. Il fango abbonda e manda in crisi più di qualcuno.. Il breve tratto di pietra prima di Incaffi, e la successiva Valsorda, percorsa in buona parte con la bici a spinta. Peccato, perchè questa è decisamente la parte più interessante e divertente del percorso..

MA.. MA..
ripresa la marcia, l'imprevisto è dietro l'angolo.. dai filari delle vigne sento il Giambo che chiama.. ha forato.. E di camere d'aria neanche l'ombra (dopo tutta la fatica che ho fatto a spiegargli la differenza fra un tipo di valvola e l'altra!!), ma proviamo col gonfia&ripara. 
Quand'ecco che dal nulla, come il pronto intervento ACI, ecco spuntare il buon Nico << g'avio bisogno butei? >>
Ancora non abbiamo capito come ci sia riuscito.. al momento giusto nel posto giusto, ci presta la sua pompetta per riportare in pressione la camera.. 
SANTO SUBITO!!

MA.. MA.. 
Passata la festa, evidentemente, gabbato lo Santo
E San Nicola Dusi, per quanto potentissimo, non può evidentemente salvaguardarci da ogni male.. 
circumnavighiamo il Moscal, lato ex Base Nato. Imbocchiamo una sterrata che corre lungo un muro di cinta in pietra. 
Uno di quei bei muri in pietra vecchi, maestosi. Uno di quei DURISSIMI muri che si facevano solo una volta.. ci affianchiamo, due battute, il Giambo che perde per un secondo il controllo dell'anteriore e sbanda..
sbanda verso il sottoscritto, spintone e SBADABAM!!

Ricordate quel vecchio e solido muro vintage di cui si parlava prima?
Pignatta colossale. 
Spalla, stinco, spalla.
Picchiato ovunque. 
In pratica, come cantava Don Lurio.. 
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=84lJW5ET8Xo
Il Giambo ruzzola pochi metri più avanti.
Niente di rotto, per fortuna. Nessuno dei due.

La bici, un po' meno fortunata.. Garmin spappolato, i cristalli liquidi si sono liquefatti.. il cambio che gracchia.
Riparto, ma el manubrio el me par un po' fora squadra.. mah..

Altra scarpinata fino in cima al Moscal. 
Pendenza, scalini in pietra, fango e mal di gambe non ti fanno pedalare.. e le botte men che meno.. è già dura spingere la bici a piedi!! 
E giù di nuovo si ripercorre la Valsorda in discesa. 
Questa volta molto meno affollata, decisamente più divertente, anche se è un po' più complicato portar giù la bici così sbilenca.. gli ultimi km sono per lo più scorrevoli, asfalto e sterrato compatto.. e qui l'esperienza su strada si sente.. il treno Iso Sistem si districa veloce fra i concorrenti più attardati che fra una sfiga e l'altra ci avevano superato.

E dopo un ultimo tratto fangosissimo che mi ha quasi segato le gambe, la trenata riprende, per concludersi sull'ora assolato lungolago di Bardolino. 


Ammaccati e infangatissimi, concludiamo la prova come da foto scattata dall'onnipresente Nicolino. E al netto delle sfighe, ci siamo pure divertiti! Certi che alla prossima andrà (sgrat sgrat..) sicuramente meglio..



FANGO GHE N'ERA?!

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