lunedì 4 luglio 2011

Giro delle Valli del Pasubio - Cima Campogrosso

Un saluto a tutti i cari lettori del Blog,ecco un breve riassunto del giro effettuato Sabato scorso.Dopo aver smaltito le scorie dell "ultima" cena Iso-Sistem di Venerdi 1 Luglio nella fantastica location di Villa Guerina messa a disposizione per l'occasione dal buon Bennati,pieni di energie assimilate a furia di ingurgitare torte salate,pizzette e dolci creati dalle delicate mani delle nostre care compagne...e non solo...Bongio docet,forse ebbri di passito ben 4 e ripeto 4 atleti bianco-verdi decidevano di dar corso nella seguente giornata ad un giro nientepopodimeno che nelle zone tanto amate dal caro Gianni "mulino" Vaccaretto e cioè le cime pasubiane a cavallo tra Veneto e Trentino. Definito il percorso e andati a letto quindi di buon ora, i seguenti "soggetti " Giampietro Birtele (testa di serie n.1),Gianni Vaccaretto (l'ideatore del tour),Sime Bonetti (l'infaticabile) ed il buon Nero si davano appuntamento all'indomani verso le 7 per prendere parte al via mentre il resto della squadra non convinto appieno del percorso proposto preferiva darsi appuntamento un ora piu' tardi per pedalare sulle ben più vicine e conosciute vette della Lessinia. I quattro "insani" forti e rassicurati forse dall'aria frizzante del mattino iniziano a "menare" nel silenzio generale risalendo pian pianino la provinciale fino a Badia Calavena
dove svoltando a destra del "bogon" cominciano la prima vera asperità di giornata ovvero la salita di S.Bortolo.Si procede compatti fino a scollinare nel paese a quota 900 m. dove il Sime già stra- convinto della durezza del tracciato inizia a sproloquiare benevolmente verso gli organizzatori del tour.Il Giambo nel frattempo per nulla affaticato si lascia prendere dai ricordi e ci racconti dei suoi trascorsi calcistici e dei suoi ritiri all'hotel Adele di Bolca quando a detta sua era un mister serio!Discesa tecnica e molto ripida verso Crespadoro,dove un gentile e simpaticissimo benzinaio ( ciclista a suo dire pure lui) ci indica la via per scollinare verso Marana in direzione Valdagno.La salita è lunga 5 km e molti di noi se la ricordano poichè faceva parte della GF Liotto ma rispetto a quella affrontata due mesi fa , chi vi scrive vi puo' assicurare che a parte il paesaggio bucolico le pendenze sono da passo dolomitico mai sotto il 9-10% con punte del 15%.Una volta comunque arrivati in quota il percorso si snoda in un saliscendi continuo verso Valdagno finchè giunti nella cittadina vicentina prendiamo la statale verso S.Quirico e di lì alla volta di Recoaro Terme per poter attaccare l'ascesa di giornata "il pian delle Fugazze",ma ne siamo proprio sicuri????almeno 2 dei 4 componenti del gruppo sì tranne il Gianni che "mulinando " appunto sul falsopiano che porta a Recoaro e attirandosi le ire del terzetto che ansima e soffre dietro ci stà preparando silenziosamente una bella sorpresa,arrivati infatti a Recoaro niente svolta per Valli del Pasubio ma su dritti come fusi verso Cima Campogrosso dove al rifugio è prevista una sosta ristoratrice.Definirla una salita dura è riduttivo....i primi km fino alla nota e ridente località di Merendaore sono terribili,pendenze mai sotto il 10%,alla domanda del Nero:"ma Gianni poi spiana?" la risposta del fauno di Montorio è:" mi pare piu' avanti" ma Gianni.....Quando mai? l'è così fino in cima se non peggio...e lui alla fine:"era solo per farvi coraggio!!!...che tà!Alla fine ce la facciamo e ci meritiamo un bel panino con speck e formaggio servito da tre bellezze locali che non penseresti mai di trovare in un rifugio alpino a 1519 m.Una volta ripresi i sensi via in picchiata verso Vallarsa,questa volta sì dal Pian delle Fugazze ma al contrario,discesa lunga caratterizzata da continui saliscendi fintantochè arriviamo a Rovereto in pieno centro,che dire il giro è concluso oramai....niente di vero...ci aspettano quasi 70-80 bellissimi km di pianura verso Affi ,tutti regolarmente controvento.Niente paura non ci facciamo scoraggiare e di comune accordo tiriamo a turno vincendo la resistenza eolica con estremo vigore,fino alla salitella che ci riporta verso Rivoli che francamente dopo 150 km sembra il passo del Rombo alla Oetzthaler. Il resto sarà un'attente gestione delle ultime forze rimaste fino alla passerella finale sul lungadige dove il Sime si prende la sua dose di gloria regalandosi la soddisfazione dell'ultima tirata finale. Che dire alla fine,un grazie a tutti i compagni di viaggio per un altro giorno di sudore e fatica passato insieme reso più facile da un affiatamento e da una sintonia pressochè fantastici.Sicuramente la stagione ci regalerà altre "perle" come questa con la speranza questa volta di condividerle e trascorrerle insieme con tutti gli altri compagni di team

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