Sono 8 i valorosi avventurieri che si presentano al casello autostradale di Verona Est per il giro proposto in settimana dal Nero: direzione Monti Berici, per provare il percorso della Liotto e per godersi una giornata di sole in compagnia.
Dopo nemmeno 2 km un'affermazione schioccante di Claudione sconvolge tutti: "Abbiamo già fatto più dislivello della Gf del Po!!". Ed ha ragione, perchè appena imboccata la salita che da Brendola conduce a Perarolo il "Mai Domo" Cugne e il Nero guidano il drappello, seguiti dal Prof. Rizzi, da Fabietto, Riccardino, Ale, Biro e Claudio, e il gruppo accumula già ben 42mt di ascesa!!
Ale e Fabietto fanno le traettorie nella successiva discesa e si arriva così all'imbocco della famosa Salita degli Ulivi, affrontata già dai pro 2 anni fa, in una tappa del Giro d'Italia che ha visto trionfare il siciliano Visconti. Il paesaggio è molto "caratteristico", ma le pendenze lo sono un po' meno e la fontana del ciclista non sembra mai arrivare.
Arriva il momento della meritata pausa caffè, e qui le strade dei nostri avventurieri si dividono: il Biro, che all'indomani dovrà partecipare a una gara in mtb a Bardolino, fa ritorno col Prof. e Ale Bona.
Quasi giunti alle macchine, l'attenzione del terzetto viene rapita.. laggiù, nei campi (i)berici, due agricoltori stanno arando..
Nel frattempo i 5 superstiti si dirigono verso quello, che a loro insaputa, potrebbero essere definite le porte dell'inferno: una salita di circa 3 km con pendenza media del 12% e punte del 20%. Ma è qui, in quella che si potrebbe definire la salita principe del nostro giro, che i nostri atleti tirano fuori la loro "virilità", e seppur con qualche difficoltà riescono a terminare la faticosa ascesa.
Il tragitto prosegue verso il Lago di Fimon ed infine si ritorna al punto di partenza: ottimo giro e ottima compagnia!
All'indomani ritrovo ore 9.00 Gavagnin, direzione Calvarina. Già da subito alcuni dei nostri atleti, stanchi da ieri, accusano visioni sospette: una misteriosa figura, con le somiglianze del Marchesino Bennati, pedala in mezzo a loro.
Colognola, Castelcerino..
E' qui che il Cugne risolve ogni dubbio del Nero nello scegliere la strada per scendere a Montecchia:"Quella più avanti ha un asfalto perfetto" grida il Falco delle 4 Strade.
Già alla prima curva piovono parole.. sembra di essere alla Roubaix!!
Ma è una volta giunti a Montecchia che succedo l'inspiegabile: la figura misteriosa oltre a riempire le borraccie dei compagni, in pianura prende il comando della situazione. Eh si, c'eravamo sbagliati... la figura misteriosa non è una visione, ma é il Benna. Scalato il Calvarina, nonostante il suo dichiarato stato precario di forma, è sempre lui, in versione cronoman, a tirare come un forsennato in pianura, riportando i nostri atleti verso casa.
N.B.: alcune immagini (vedi i guanti viola del Cugne) sono vietate a un pubblico di minori. La visualizzazione è consentita solo a un pubblico adulto.
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