lunedì 2 giugno 2014

ALTO, RIPIDO, FREDDO. INSOMMA, IL MANGHEN..



Partiamo dal preambolo.
Arriviamo al parcheggio, e già si scatena il panico. Rotini vaneggia temperature polari in cima al passo, addirittura meno 5°C.. la Barbara non sa come vestirsi. Il Cugne pensa già al pellicciotto di Fantozzi quando arriva ad Ortisei assieme a Filini. In pieno Agosto..

Si sale, finalmente. Praticamente sin da subito..
Dobbiamo condividere la salita con chi si cimenta nella cronoscalata, e con più di qualche macchina (alla faccia del traffico chiuso, ma si presume che se così non fosse sarebbe stato molto peggio).

Radiocorsa annuncia "un parassita al comando!"
E' Simon Getsche Lovato, che a ruota di un concorrente alla cronoscalata, tenta di avvantaggiarsi rispetto al gruppo che sale regolare. Qualche centinaio di metri dopo, alza il braccio esanime, e chiede l'aiuto dell'ammiraglia. 

Aiuto che mai arriverà.. Gruppo compatto.

Ma è ora il Cugne, sempre imbacuccato come un cosacco, che ora tenta l'allungo. Guadagna parecchio, il distacco si fa importante. Poi, arriva il ponte, si passa sull'altro versante della valle, le pendenze si impennano considerevolmente, alcuni di quelli che ci avevano superato pian piano retrocedono..
..il gruppo riprende il Cugne.

Gli ultimi km fanno una vera selezione. L'imponenza e la bellezza del passo è pari alla sua durezza, e il frescolino comincia a farsi sentire. Con tanto di corredo di neve ai bordi delle strade.

King of the Mountain di giornata, Lorenzo Rotini.
A seguire tutti gli altri, chi prima, chi dopo.. il KOM, che ha energie da vendere (pare l'abbiano messo sotto contratto come centrale elettrica in Trentino..) riscende da dove siamo saliti per recuperare l'amico della Barbara in difficoltà.
Tutti gli altri incominciano la discesa, tecnica e bellissima, verso le temperature più miti della Val di Fiemme, Stazionare sul passo infatti si fa via via sempre meno sopportabile..

Il lungo rientro verso la Valsugana, dopo una sostanziosa sosta ad attendere di ricompattarci, per contro è stato fatto sotto un sole e un caldo sfiancante. Caldo che hanno sentito tutti, tranne il cosacco Cugne, sempre avvolto nel suo smanicato..

Dopo km e km macinati, dopo tonnellate di esercizi commerciali chiusi, troviamo finalmente a due passi dal lago di Caldonazzo un bar aperto, lungo la ciclabile della Valsugana. Un Simone Lovato con le energie oramai al lumicino si fionda sul frigo dei gelati.
"mamma che bon el Magnìum.. speta che ghe ne togo n'altro, de gelato"

Ancora 20km a Borgo Valsugana.
Ovviamente controvento.
Il Biro porta via la fuga, prima in 4, poi in 3. Alla fine rimangono solo lui e il Giambo. C'è collaborazione e si viaggia oltre i 40 orari, e si arriva a Borgo Valsugana, finalmente. 
I due di testa attendono il rientro del gruppo. L'ultimo km prima del parcheggio, il finale sarà in volata..

Tenta lo scatto Simon Getsche Lovato che sprinta con il Giambo su un cavalcavia. Si giocano il GPM per mezza ruota. Ma ecco che alle loro spalle parte in contropiede il Biro! Guadagna qualche decina di metri.. curva a sinistra, poi curva veloce a destra, ed il rettilineo finale.. tenta la rimonta il Giambo, ma non c'è storia.. e si conclude così la giornata in bici.. e, praticamente, anche la giornata gastronomica considerato che, per l'ora tarda, ci siamo accontentati di una birra e una piadina in un bar..

Caro Manghen, torneremo.. da te e dai tuoi rifugi!
















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