lunedì 26 maggio 2014

LA DISFIDA!




 Folta partecipazione sabato scorso al consueto giro, siamo ancora in aria di inediti, su alcune delle strade della granfondo Eddy Merckx, e qualche new entry della Lessinia.

Gradita presenza, dopo un lungo periodo di impegni, del buon Teo Micheloni che finalmente rientra in gruppo e riesce tenacemente a rimanere con il gruppo sino a Fosse, dove con il nostro ScalaTore decide di riprendere la via di casa.

Prua anzitutto verso la Valpo quindi.
Ma ben presto il duello mattutino si delinea, ed incrociano le spade Sir Lucertola Cugne, avvolto perennemente nella sua mantellina che lo difende dal freddo (quale freddo!?), e Messer Scattacomeunamolla Zanrossi, il paladino dei panini avvolti nella stagnola.

Ad accendere le micce, Sir Cugnetto. Con un impavido attacco a tradimento assalta la fortezza Zanrossi sulla prima asperità di giornata, siglando il primo successo sull’ascesa a Castelrotto. Messer Zanrossi apparentemente incassa il colpo e non reagisce. Apparentemente..


Passano solo pochi km, e il gelo cala sul gruppo.
“oggi mi sento la gamba in forma”. È una dichiarazione pesante, quella di Messer Zanrossi. Una di quelle che non ti aspetti. Di solito, è quando uno ha le gambe ridotte in pappa, che esterna il proprio stato così platealmente.

Dev’esser stato controvento, probabilmente, Sir Cugnetto. Intento a difendersi dal freddo costante che sente solo lui. Tant’è che, probabilmente, non ode l’allarmante segnale. E sulle prime rampe della salita che porta a Molina, s’attacca alla ruota del Cavalier Zanrossi..

Non c’è storia.
Pochi tornanti, e il fiatone prende il sopravvento. Sir Cugnetto, avvolto nel proprio gelo, desiste. Messer Zanrossi, in cima alla salita, molto candidamente esclama “eh.. volevo provare a farla a bomba”. 



Ci raggruppiamo. Si sale a Vallene, novità per molti, ma non per tutti.
Il Pulso, vero conoscitore della strada, conduce il gruppo sulle infide rampe che conducono a questa località che domina, pur racchiusa in tutta la sua solitudine, la vista verso la pianura.

Qualcuno opta di tornare verso casa, altri no. Si sale a passo Fittanze.
La speranza di un caffè o una Coca viene ben presto delusa, però: il bar è ancora chiuso per cambio di gestione. E allora via, verso il bivio del Pidocchio. Dove il vento regna sovrano. Dove il Cugne ha un freddo cane. E dove troviamo un Nero per la prima volta in difficoltà atletica.. che consiste nell’infilarsi lo smanicato orfano di una cerniera degna di tale nome..



Recuperiamo la pausa caffè in una Erbezzo in pieno allestimento per l’imminente festa del Monte Veronese. Qui i più decidono di tornarsene a casa. I due duellanti no. Loro proseguono ad oltranza.

Discesona verso la Valpantena quindi, Beta e Biro in testa, con l’obiettivo a questo punto di metter quanto prima le gambe sotto la tavola..









E con gli altri due, com’è andata a finire?!

Voci incontrollate e pazzesche si susseguono. Un po’ come Fantozzi, quando Si diceva che l'Italia stava vincendo per 20 a 0 e che aveva segnato anche Zoff di testa, su calcio d'angolo..
Ma le foto che ci giungono in redazione parlano da sole, e una vile mandria bovina mette fine all’odierna disfida fra i due cavalieri erranti..


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