giovedì 20 marzo 2014

TOSCANA DAY 1

Partenza alle prime luci dell’alba, per non perdere nemmeno un minuto.. 

Il viaggio si svolge senza intoppi, eccezion fatta – lo scopriremo solo vivendo – per qualche autovelox, e per l’incontro/scontro del Presidente che cercava di rivendicare il proprio diritto di utilizzo del bagno dell’autogrill nei confronti di un autoctono. Non accortosi della presenza del povero sventurato all’interno del vespasiano, prima che questi potesse dire “occupato..” stava già per tentare di sfondare la porta a spallate..

Uscita Donoratico, direzione Castagneto Carducci e l’hotel Zi Martino.

Arrivati a destinazione,  giusto il tempo di scaricare le auto e ridurre le camere alla stregua di un accampamento nomade, e siamo già in bici.. la “sgambata” del primo giorno prevede un giretto di 60/70km verso Monteverdi Marittimo, Suvereto e da qui, attraverso la bellissima salita già fatta lo scorso anno, Sassetta e quindi nuovamente Castegneto Carducci.

Errore n.1 di giornata: considerare il giro odierno come una semplice “sgambata”. Ingenui.
Errore n.2 di giornata: mettere alla testa della suddetta “sgambata” il Nero.

Nero che quest’oggi accusa una lieve cefalea. E meno male che non stava bene.. il ritmo nella prima fase dell’itinerario si mantiene entro limiti umanamente accettabili. Ma è da quando voltiamo la prua, e questa volta vento contro, che la situazione cambia radicalmente..

Salita di Sassetta. Ritenevamo che la scaramuccia con il trittico di ciclisti autoctoni incrociati poco prima alla sosta al bar fosse scongiurato. L’attacco dell’ascesa viene preso a passo di lumaca, spezzato anche da qualche sosta idrica, e c’è tempo pure di far qualche foto. Ingenui.

È qui che entra in gioco il Cugne, che con passo felpato si avvantaggia di qualche decina di metri, poi sempre di più.. il Nero sembra non reagire. Almeno subito..
Il Cugne raggiunge i tre toscani che ci avevano intanto già preceduto. “ah, sei tu lo scalatore del gruppo?”. “ehm, no no.. aspetta che arrivino quelli là dietro..”

È tutta una progressione. La velocità aumenta esponenzialmente sulle docili pendenze della salita. Nero in testa, si sale a 30-35 orari. Agganciamo e superiamo i toscani. Il Cugne si mette a ruota, e uno di loro si accoda. Ma sarà per poco, poi desisterà. Fin su in cima il Nero non molla l’osso.. e poi ti senti dire “avete visto che casolari ci sono?”. Il Cugne “non ho visto altro che la scritta Autozai sul tuo cu..”

La strada del rientro a Castagneto è tutta in discesa ora, per fortuna. Prima però, puntatina al mare per due foto e a Bolgheri, per controllare la situazione enoteche della zona.

La prima giornata è andata, domani si pedala ancora..


























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